Antonietta Perrone è cofondatrice della nostra associazione “Humanitas Italia”, è ingegnere biomedico e oltre a svolgere con la massima professionalità il suo lavoro manifesta in ogni modo e in ogni forma la viscerale propensione ad aiutare il prossimo.
Partita dalla contrada Santa Lucia di
Caiazzo, Antonietta ha sempre contato sulle sue forze, sulla sua fine
intelligenza e sulla sua grandissima determinazione.
Con la nostra associazione contribuiremo
a perpetrare il suo progetto per l’Africa Occidentale dove tra il mese di
ottobre e di novembre dell’anno 2013 si è cimentata nella XV missione umanitaria
in Benin organizzata dall’Associazione Konou Konou Africa Onlus, presieduta dal
Prof. Enrico Di Salvo, Direttore del DAI di Chirurgie specialistiche, Nefrologia
dell’A.O.U. Federico II di Napoli, e per la quale lavora dal 2011 come
ingegnere clinico
Antonietta sarà anche tra i primi
volontari di Humanitas Italia a cimentarsi nella nostra prossima missione in Kosovo … passando prima dalla Bosnia!
Nella sua appassionata testimonianza ci si sente invasi da tutta la sua energia, da tutta la sua innata propensione a condividere ed aiutare il prossimo
“Erano
diversi anni che sentivo il forte
desiderio di voler raggiungere quella fantastica gente, di voler camminare su
quella magica terra rossa, di provare a dare il mio piccolo contributo al
popolo africano, che ha avuto la sfortuna di nascere in una terra disagiata, offesa e martoriata per secoli dai potenti del
pianeta, dai potenti di “un Occidente ricco ed opulento”.
“… Nelle settimane della mia permanenza ho visto, per la prima volta nella mia vita , la vera grande miseria, la sofferenza di un popolo che sopravvive con grande dignità alle disumane ingiustizie dei potenti della Terra, che pur restano fratelli di quello stesso popolo.
Mi hanno colpito in particolare i bambini dell’orfanotrofio di Pau, che l’Associazione aiuta da anni, e i tanti bambini affamati che ogni giorno incontravo per strada vagare senza meta, alcuni senza un arto, abbandonati ad un destino crudele che qualcuno ha avuto la crudele presunzione di scegliere per loro. Porterò per sempre con me i loro sguardi, incoscienti di quello che il futuro gli riserva ma al tempo stesso stracolmi di vita e desiderosi di pace. Così come conserverò per sempre, tra i miei ricordi, le luci di quei milioni di candeline accese nella notte per far luce ai cuori affranti di quei villaggi fantasma."
"Nella
quasi totalità dei villaggi del Benin non c'è luce, non c'è acqua, non ci sono
servizi e la maggior parte dei bambini che nascono non vengono registrati. Ricorderò
per sempre i tanti malati conosciuti negli Ospedali camilliani di Zinviè e Zagnanado, la dignità con la quale affrontano il dolore,
nonostante le gravi carenze di servizi igienico- sanitari delle strutture
ospedaliere che li ospitano, deve essere un insegnamento per tutti noi.
Meritano
di tornare a sorridere alla vita e soprattutto meritano che la vita gli ritorni
a sorridere, quella stessa vita che gli ha serbato grandi dolori"
“…
E al rientro nella tua terra, ti rendi conto che la vera ricchezza, la sola che conta in questa
giostra chiamata "vita", è dentro ciascuno di noi e non è fatta di
beni materiali”.
Tutti
noi possiamo aiutare questo popolo a rialzarsi,
a ritornare a sperare”.
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